Il pompelmo (Citrus paradisi Macfad., 1830) è un albero da frutto appartenente al genere Citrus, e alla famiglia delle citrisIl nome comune pompelmo si può riferire tanto alla frutta quanto al suo albero. È un antico ibrido, probabilmente tra l'arancio dolce e il pomelo, ma da secoli costituisce specie autonoma che si propaga per talea e per innesto.

 

È un albero sempreverde alto solitamente dai 5 ai 6 metri, ma può raggiungere i 13-15 metri. Le sue foglie sono di colore verde scuro, lunghe (oltre i 15 cm) e sottili. Produce fiori bianchi composti da quattro petali di 5 cm. Il frutto è giallo, di aspetto globoso di diametro di 10–15 cm ed è composto da spicchi incolori. È uno dei più grandi tra i frutti degli agrumi, secondo solo al pomelo, dato che può facilmente raggiungere i due kg di peso, nel qual caso però non viene consumato fresco, ma è destinato all'industria conserviera per la produzione di succo. La buccia del pompelmo è abbondantemente foderata dalla massa spugnosa detta albedo che è però leggermente meno compatta di quella del limone. Per questo motivo il frutto non ha la consistenza del limone, né l'elasticità dell'arancia, il che lo fa spesso sembrare ammaccato.

 

Botanicamente non fu possibile distinguere il pompelmo dal pomelo (Citrus maxima), fino al 1830, quando gli fu assegnato il nome di Citrus paradisi. Le sue origini non furono determinate fino al 1950, quando il nome fu variato in Citrus × paradisi.

Fino a poco tempo fa, infatti, il pompelmo veniva classificato come un Citrus originale, di cui si supponeva fosse una sottospecie anche la varietà dai frutti giganti coltivata perlopiù in Israele. Oggi invece è comunemente accettata la teoria secondo cui sono proprio questi frutti enormi, i pomeli, i veri Citrus originali, mentre i pompelmi ne sono antichi ibridi. L'ibridazione sarebbe tanto lontana nel tempo da aver permesso il predominio dei pompelmi nelle coltivazioni fino a causare la quasi scomparsa dei progenitori. I motivi di questa preferenza stanno certamente nelle "doti" che gli ibridi hanno ereditato dalle piante madri. Mentre il pomelo ha trasmesso il gusto e la succosità, l'arancio ha contribuito con il minor volume e la forma leggermente appiattita. Ne è risultato il pompelmo che conserva appunto tutto il gusto del pomelo, ma si presenta in frutti che non superano in media il chilogrammo di peso, mentre il pomelo può pesare oltre dieci chilogrammi. In quanto poi alla forma, l'ibrido ha assunto quella rotondeggiante dell'arancia, perdendo il "cappello" di albedo che fa assomigliare i pomeli a gigantesche pere.

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